Certamente ricco dell'essenza arborea che sembra aver suggerito il nome della località, Olmo presidiava sulle rive del Brembo gli sbocchi ravvicinati della Valle Stabina e della valle Averara, dove confluivano le strade che salivano ai valichi prospicienti la Valsassina.
Evidenti reminiscenze di nobiltà ancora si notano nelle architetture e nelle decorazioni dei nuclei di Cugno, Portici, Malpasso e Cigadola. In questi centri infatti si intrecciano e si sovrappongono gli interessi legati alla "via del ferro" e alla "via priula" e alle opposte influenze: milanese e veneziana, che cercavano di avvantaggiare le rispettive economie. Per tutti c'era comunque posto all'Albergo della Salute, che è ancor oggi in piena attività.
La tradizione religiosa, che dedica una cappella a San Rocco, invocato in occasione del terribile contagio del 1630, è altresì devota alla Madonna dei Campelli, cui si attribuisce il miracoloso salvataggio di un viandante caduto nel burrone.